La carbonara

Origini e curiosità


Ci sono piatti che incuriosiscono, e altri che levano ogni dubbio. E se i primi risultano intriganti, quelli come le lasagne o la carbonara, sono irresistibili.

Fabrizio Caramagna

La carbonara non è semplicemente piatto. È uno stato d’animo. 

“Famose ‘na carbonara” è un modo per rompere il ghiaccio, per risollevare gli animi, per farsi compagnia di fronte a un piatto che, solo a nominarlo, mette allegria.

Non è un caso che sia stata istituita una giornata dedicata alla carbonara: il “Carbonara Day” appunto, che si festeggia il 6 aprile. 

D’altronde, la carbonara è uno dei piatti più conosciuti della tradizione culinaria romana e laziale, ed è apprezzato in tutto il mondo.

La nascita della carbonara

Si narra che la carbonara sia nata dopo la liberazione di Roma del 1944, forse a Napoli, quando un soldato americano, trovando insignificante quel piatto di spaghetti “di strada” conditi con cacio e pepe, ci aggiunse la cosiddetta “razione K“, ossia tuorlo d’uovo in polvere e pancetta affumicata (il bacon).

 

 

E perché "Carbonara"?

Carbonara perché spesso le truppe americane vendevano agli italiani la razione K alla borsa nera. Da qui il termine che in italiano richiama gli affiliati alla società segreta durante i moti del Risorgimento.

I più grandi chef non hanno saputo resistere al gusto di questo piatto. E lo interpretano a modo loro.

Ma gli ingredienti principali restano: il guanciale, i tuorli, un mix di Parmigiano e pecorino e, dulcis in fundo, una sorta di zabaione salato preparato mescolando uova e formaggio.

Vi abbiamo fatto venire voglia?