Storia e tradizione
Quando sentiamo parlare di “cucina gourmet”, sale subito l’acquolina in bocca, e immaginiamo il profumo, i colori, il sapore di piatti delicati e raffinati.
Ma qual è l’origine di questa espressione? Cosa si intende davvero per “cucina gourmet”?
Andiamo a scoprirlo.
Il termine gourmet deriva dall’unione di due parole francesi: “groumé”, che vuol dire “garzone, ragazzo di bottega”, e “gourmand”, che vuol dire “ghiotto, goloso”. Il groumé era anticamente il servo del mercante di vini. Col tempo il termine ha iniziato a identificare un esperto di vino, arrivando a incrociarsi col termine gourmand.
In epoca moderna il termine ha iniziato a diffondersi negli anni ‘80 negli USA.
Nel 1980 il ceto medio-alto statunitense diede vita a un vero e proprio movimento gourmet, a favore di un’alimentazione di qualità in opposizione al diffusissimo fast food.
Al giorno d’oggi la parola gourmet indica una cucina di alta qualità, per intenditori, per raffinati buongustai. L’alta qualità è data innanzitutto da ingredienti altamente selezionati e freschi, spesso
certificati e pregiati. Un’attenzione particolare, soprattutto in Italia, è posta sui prodotti tradizionali e le eccellenze locali. C’è inoltre sempre più interesse verso la salubrità degli alimenti e la sostenibilità ambientale dell’alimentazione: si prediligono pertanto molto spesso prodotti biologici e a kilometro zero.
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